About me

L'arte è tutto ciò che nasce dal sogno, e plasmato dalle mani dell'uomo diventa realtà....

martedì 28 febbraio 2012

Palak Paneer

Vi ho dato la ricetta del Paneer e vi ho lasciato in sospeso dicendovi che "prima di mangiarlo dovete cuocerlo", che strano è, un formaggio che va cotto prima di essere consumato, ebbene si, va fatto, una volta cotto il paneer si ammorbidisce, non fila ovviamente, però ha una consistenza interessante, quasi come quella del tofu, ma molto più buono e saporito.
Non potevo di certo lasciarvi preparare il paneer e non darvi poi nessuna ricetta per cuocerlo, no?
Quindi ho pensato di darvi una ricettina squisita, saporitissima, piccantina, un bocconcino tira l'altro!
Il palak paneer è un curry di spinaci, questa ricetta l'ho un'pò modificata, per renderlo ancora più saporito.

Palak Paneer


Ingredienti:

1 panetto di paneer
1/2 cipolla bianca
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di semi di coriandolo
300 g di spinaci
1 cucchiaino di Curry Malabar Indiano di Orodorienthe
ghee
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
sale e pepe
100 ml di panna fresca
1/2 cucchiaino di turmeric (curcuma)
1 peperoncino verde piccante

In una padella fate sciogliere il ghee e fate soffriggere il paneer a cubetti, quando sarà dorato toglietelo dalla padella e tenete da parte.
Intanto sbollentate gli spinaci, per pochi minuti, appena saranno teneri scolateli ed immergeteli in acqua fredda, tenete da parte.
Nella stessa padella dove avete soffritto il paneer unite i semi di coriandolo, quando inizieranno a sfrigolare unite lo spicchio d'aglio tritato e la cipolla, quindi peperoncino e curcuma, soffriggete ed unite il concentrato di pomodoro, la curcuma e gli spinaci non scolati, frullate il tutto a crema.
Salate e pepate, unite il curry malabar, e la panna, fate restringere, aggiustate di sale, pepate e servite.

Il Curry Malabar Indiano è un'ottima miscela di spezie che potrete trovare su Orodorienthe, è composta da senape, pepe, aglio, cucrcuma, fieno greco, finocchio, sale, kichrebsen (ceci) ed è davvero profumatissimo, è consigliato per piatti vegetariani, a cui conferisce un inconfondibile sapore.

Paneer

Ieri, mentre attendevo che l'impasto del pane Marocchino lievitasse, ho deciso di fare il paneer, che, con la cucina Marocchina non c'entra niente, ma avevo una voglia matta di fare.
Sarà che ieri mattina, quando mi sono svegliata, ho aperto la finestra ed ho visto che fuori c'era un sole magnifico, che mi ha messo una voglia di nuovi progetti incredibile.
Il paneer è un formaggio di origine Indiana, e farlo in casa è davvero semplicissimo, occorrono pochissimi ingredienti, anzi, in realtà solo 2; io faccio cagliare il latte con dell'aceto, ma potete sostituire l'aceto bianco con yogurt bianco o limone.

Paneer



Ingredienti:
2 lt di latte intero
3 cucchiai di aceto bianco
2 cucchiai di acqua

Diluite l'aceto con l'acqua e mettetelo da parte, mettete il latte sul fuoco, quando il latte inizierà a sobbollire unite l'aceto, abbassate la fiamma e mescolate, noterete che il latte caglierà molto velocemente e si formeranno dei fiocchi di formaggio, che dovrete raccogliere con un colino.
Raccogliete tutti i fiocchi di formaggio ed adagiateli in una garza, chiudetela e strizzate bene, per privare dal siero rimasto i fiocchi di formggio.
Pressate bene, il formaggio dovrà essere asciutto e compatto, e mettete in frigorifero per almeno un paio d'ore prima di utilizzare.Attenzione, il paneer va cotto!

lunedì 27 febbraio 2012

Batbouts

Se c'è una cosa che avrei portato in patria dal Marocco, in quantità industriale è il burro, non ho mai assaggiato un burro così buono, neanche quello di montagna, neanche quello che faccio io, pannoso, squisito, delicatissimo, sembrava una crema, anzi, una mousse.
Lo servivano ad inizio pasto, con pane ed olive, per uno spuntino delizioso, quello che vi propongo oggi non è il solito pane che mi portavano in tavola, sono tipo focaccine, molto, molto buone, che solitamente vengono servite con burro, formaggio o miele, io le adoro ripiene di formaggio ed insalata Marocchina.
E, udite udite:
si preparano in pochi minuti e non serve il forno!!!

Batbouts



Ingredienti per circa 30 batbouts

250 g di farina di farina "0"
100 g di semolino
2 cucchiaini scarsi di sale
1 bustina di lievito istantaneo per pane
circa 1 bicchiere di acqua tiepida

Mescolate tutte le polveri, ed impastate aggiungendo a filo l'acqua, fino ad ottenere un impasto liscio e lavorabile.
Aiutandovi con la farina spianate la pasta e ricavate tanti cerchietti del diametro di un bicchiere da tè.
Mettete le focaccine ottenute a lievitare sotto un canovaccio.
Quando saranno lievitate mettete in una padella antiaderente ben calda, e fate cuocere a fuoco dolce da entrambi i lati, vedrete che si gonfieranno pian piano.
Servite belle calde, accompagnate con miele, marmellata, burro, pomodorini, formaggio, o quello che volete, sono davvero ottime!

domenica 26 febbraio 2012

Che emozione, il mio primo libro!!!

Il mio primolibro:Alchimie in cucina. Tecniche della cucina moderna (Il lettore goloso) [Brossura]

Shamira Gatta

Descrizione prodotto

Sinossi

La tecnica è la migliore amica del cuoco. Che può usarla per creare nuovi piatti, per mescolare alimenti, inventare sapori, dare forme nuove. La tecnica è al servizio anche dell'arte culinaria. Se usata con arte e fantasia, può servire anche a stupire: creare piatti sorprendenti, inusuali, impensabili, fantascientifici, pirotecnici. Come ogni artista, uno chef non ha da dispensare solo consigli, tutti gli chef hanno dei trucchi. Ogni procedimento diventa infatti per il grande chef un po' mistico e rituale. In queste pagine leggerete di trucchi e di magie che vi aiuteranno a diventare dei grandi maghi della cucina.

Dettagli prodotto

  • Brossura: 124 pagine
  • Editore: Ponte alle Grazie
  • Collana: Il lettore goloso
Prenotabile su:
Amazon.it
Media World
The Book Depository.co.uk
Libro Co.Italia
libreria universitaria
unilibro
dvd. it
italia dvd
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...

sabato 25 febbraio 2012

Biscottini al limone candito e fiori di Glicine

A questo punto, il Glicine che una volta fioriva sotto casa mia, sarebbe stato bello rigolioso, pieno di foglie verdi, belle brillanti, se il nuovo arrivato non lo avesse tagliato...
Evito ogni commento, che è meglio....
Io adoro il Glicine, il suo profumo, il suo colore, le frittelle di glicine, i fiori caramellati, ed i biscotti, questi biscottini sono davvero semplicissimi, ed il limone candito, è, come dire, "la ciliegina sulla torta".

Ingredienti:

300 gr di farina
150 gr di zucchero
170 gr di burro freddo

1 uovo e 1 tuorlo
2 cucchiai di scorza di limone candita
1 manciata di fiori di glicine

Infilate tutti gli ingredienti nel robot a lame, ed azionatelo fino a che gli ingredienti formeranno una palletta bella compatta, quindi, aiutandovi con della farina, mettetela sul piano di lavoro, spianatela, ricavate delle formine ed infornate a 180° per circa 15 minuti.

venerdì 24 febbraio 2012

Capesante con Salsa di pomodori ed erbette di Gordon Ramsay


Che quando posso seguo Gordon in tv non è una novità, e prendo nota delle sue ricette per riproporle poi ai mie ospiti.
Devo dirlo, di tutti i piatti elaborati che ha fatto Ramsay sono rimasta piacevolmente colpita dalle insalate.
d'altra parte, quando una persona è brava a cucinare, fa di una cosa semplice un capolavoro, giusto?
E le insalate di Gordon, lasciatevelo dire, sono davvero eccezionali.
Questa volta vi propongo un suo piatto, che si prepara in pochissimi minuti,

Capesante in Salsa di Pomodori ed Erbette



pomodori ciliegini q.b
3 grandi capesante a testa (io ho fatto 4)
olio di oliva
olive nere denocciolate
sale e pepe
coriandolo fresco
basilico tritato
succo di limone

Togliete il corallo alle capesante, mettetele da parte, intanto tagliate in 4 i pomodorini, e fateli cuocere in pentola con poco olio per 8 minuti esatti, trascorsi gli 8 minuti togliete dal fuoco, aggiumgete le olice, salate e pepata, unite il coriandolo fresco ed il basilico tritati, se non avete il coriandolo potete sostituirlo tranquillamente con del prezzemolo.
Quindi,passate alla preparazione delle capesante:
Scalsate bene una padella, e quando è bollente adagiatevi le capesante, conditele con sale e pepe, abbondantemente, perchè in cottura perderanno il 30% del condimento!
Disponete nei piatti i pomodorini con le olive.
Quando le capesante saranno ben dorate su entrambi i lati sfumatele con del succo di limone, e disponetele sopra ai pomodorini, servite immediatamente!

martedì 21 febbraio 2012

Attenzione, attenzione, questo non è il solito contest...

Questo non è contest, quelli che vedete in foto non sono premi, sono regali...
Prima di partire per il Marocco ho deciso che, 10 fortunate/i foodblogger avrebbero dovuto ricevere qualcosa, volevo spedire delle spezie per portare un'pò di Marrakech a casa loro.
Ho scelto più o meno a caso queste persone, perchè con loro in questi anni ho legato molto, tuttavia, ho lasciato fuori molti altri miei lettori, e me ne rammarico, ovviamente, converrete con me, che non posso mandare regali a tutti, spenderei una fortuna, tuttavia...
Tuttavia ho deciso che da ogni viaggio io mi porterò dietro qualcosa da regalare ai mie lettori, quindi, ogni volta che tornerò in italia


sorteggerò, tra tutti i miei sostenitori, 2 persone, a cui invierò spezie o prodotti tipici.
Ovviamente, nessuno di voi riceverà un pacco due volte, voglio che tutti abbiano la possibilità di ricevere qualcosa (a costo di inviare 251 pacchettini),

oltre ai 2 sorteggiati sceglierò 2 commenti al post della partenza,
mi spiego meglio, io ed il mio fidanzato abbiamo intenzione di partire per il Portogallo, a maggio, appena avremo i bigietti in mano, sia per il Portogallo, la Spagna o quel che sarà, scriverò un post, i primi due commenti più originali, che citano un prodotto tipico (spedibile per posta) del posto dove sto andando saranno gli altri 2 fortunati che riceveranno il regalino, e così via,
per un totale di almeno 6 regalini a viaggio
(spero 10, vedremo a seconda della disponibilità!)
Quest'anno speriamo di fare un viaggetto a maggio ed uno ad agosto o dicembre, quindi, le possibilità di ricevere qualcosina ci sono ^^.
Le 10 persone che ho scelto per inviare il pacchettino di spezie prese a Marrakech, ancora non sanno ciò che c'è dentro (li spedirò domani tranquilli!).

Sarò onesta, c'è chi ha 2 bustine e chi invece ne ha 4, è solo una questione di peso, non di preferenza!!!
Le spezie che ho spedito sono queste:

Baraka: cumino nero in polvere
Turmeric: Curcuma profumatissima
Boccioli di Rosa di Marrakech per tisane e creme
anice marocchino
caffè speziato berbero
misto spezie per tajine di verdure,
di pesce,
di carne
tè alla menta
datteri
misto spezie con cardamomo per riso.

Non ci sono scadenze, ne obblighi e non dovete esporre nessun banner.
Se vi va, fatemi sapere come avete usato le spezie, o chiedetemi pure consigli sull'utilizzo, così vi dirò come venivano utilizzate le spezie nel paese in cui le ho prese!

lunedì 20 febbraio 2012

Marrakech parte quarta



Non c'è molto da dire del quarto giorno a Marrakech, probabilmente perchè in realtà non c'è stato, siamo partiti con pochissima voglia, direzione Italia, ma, sarà forse per la sveglia, che per noi è "suonata" molto prima dell'alba, che per me ci siamo vissuti un'altra mezza giornata nella bellissima Marrakech.
Ci eravamo lasciati, nel post precedente, con la problematica spartizione dei regali nelle valige, resa ancor più difficile dati i materiali degli oggetti da noi comprati, (bicchierini di vetro, vassoi di ceramica, tajine di coccio...)lavoro arduo e difficile, reso ancora più complicato da un'imprevista bottiglia di Pastis, visto che, quello del Riad aveva capito nuovamente, fischi per fiaschi...
In pratica io volevo comprare dei pasticcini da riportare in patria per mia mamma, golosissima di dolci, in particolare di dolci alle mandorle, l'omino del Riad si è offerto di andare lui a comprarli, ed io ho accettato, ovviamente la differenza da "pastis" a "patisserie" è grande, ed anche se ho chiesto pasticcini e dolcetti, mimando pure il gesto di magnarmeli facendo "mmmm, creme, almond...mmmm" niente, lui m'è tornato con una bottiglia di pastis, ed ora io mi domando cosa cavolo ci faccio....
Per tutta la vacanza non ha capito una sola parola di tutto ciò che abbiamo detto, sia esso in inglese, italiano, spagnolo, o francese....
Ed è grazie a lui se la mia mente contorta ha immaginato di passare una quarta giornata a Marrakech: dato che nel prezzo del Riad era compreso il trasporto per l'aeroporto, abbiamo confermato il nostro passaggio per le 07.30, ed il signore del Riad era li che sbraitava che per arrivare in aeroporto ci voleva un ora di macchina, dovevamo svegliarci alle 06:00!!!
Macchè, dato che dal Riad all'aeroporto c'erano 6 km abbiamo confermato il trasporto per le 7.30 e siamo andati a dormire.
Ma quella vecchia volpe, si fa per dire, ha pensato bene di svegliarci all 5!!!!
Ed a parte l'alba, molto bella e suggestiva, che ci siamo goduti nel mezzo della piazza jemaa el fna, sorseggiando un tè bollente alla menta, al freddo, direi che avrei preferito dormire 2 ore in più...
Abbiamo atteso il nostro passaggio fino alle 8 e 10, non sappiamo bene perchè, ma la vecchia volpe aveva organizzato tutto così....
Il tragitto per l'aeroporto è durato si e no 10 minuti scarsi, che son passati con me con il naso appiccicato al finestrino, che ammiravo il sole alzarsi su quella splendida terra rossa costellata di palme.
Arrivati a destinazione ci siamo messi a fare un paio di foto, l'aeroporto è davvero bellissimo, fuori ci sono dei gazebo in ferro battuto per chi vuole attendere all'aria aperta, davanti, un grande parcheggio e dei cactus alti quanto giocatori di basket...
Un bel solicchio caldo ci accarezzava, mentre stavamo li, sperando che l'ora di tornare a casa, ritardasse il più possibile...
Purtroppo però ,poi abbiamo dovuto imbarcarci, e partire, con 30 minuti di ritardo.
Questo viaggio è stato illuminante, per certi versi, mi ha aperto gli occhi su una filosofia di vita che non conoscevo, su un mondo dentro un mondo, in piazza il caos, i motorini che sfrecciano, nelle vie laterali il silenzio più completo, i vicini cordiali, le porte delle case lasciate aperte, i ragazzi che, se un motorino che sfreccia troppo veloce, gli prende una gamba, si puliscono i pantaloni, e congedano il motociclista con un sorriso ed una pacca sulla spalla.
I negozianti che si fanno in 4 e ti lasciano da solo nel loro negozio, senza telecamere, così tranquilli....
"Stai tranquillo, dormi sereno" una filosofia di vita meravigliosa, appena arrivata in Marocco non capivo come certe persone potessero, dopo aver vissuto in Italia, tra le comodità, trasferirsi in mezzo a quel caos, poi, ho lasciato il Marocco chiedendomi se anche a me sarbbe preso il mal d'Africa, se una volta tornata a casa, avrei venduto baracche e burattini per tornare in Africa.
E si, l'Italia offrirà anche internet, il cellulare, il tabaccaio sotto casa ed il grande supermercato aperto a tutte le ore, ma io li, stavo bene senza cellulare, non sentivo il bisogno di guardare la televisione, non mi passava neanche lontanamente per la testa di controllare le mail...
Ci siamo lasciati alle spalle un mondo meraviglioso, diverso, per certo sensi spiazzante e caotico, ma meraviglioso, e davvero, appena rimesso piede in Italia non vedevo l'ora di tornare in Marocco, e spero, di tornarci quanto prima, che terra magica...

sabato 18 febbraio 2012

Marrakech parte terza







Il terzo giorno a Marrakech è stato decisamente un'ammazzata, almeno per me, che ho l'agilità di una mela cotta e la voglia di durar fatica di un gatto steso al sole....
Mi è venuta la malsana idea di proporre un'escursione ala Valle D'Ourika, bella si, con le cascate, ma lo avessi mai fatto...
Di certo non mi aspettavo che, per arrivare alle cascate, mi aspettassero 40 minuti di scalata su pietre scivolose, alternate da pietre poste in mezzo all'acqua gelida, sulla quale bisognava saltare e sperare di non cadere in acqua...
Ma c'è ancora tempo prima di arrivare alle cascate, parliamo prima del tragitto che ci ha condotti fin la.
30 km di strada da percorrere, sveglia presto e tanta voglia di scoprire le cascate.
Durante il tragitto abbiamo ammirato per strada i cammelli, che zampettavano sulla terra rossa come il fuoco, un contrasto meraviglioso con la vegetazione verde e rigogliosa ed il fiume trasparente, limpidissimo.
Ci siamo fermati in una comunità di donne berbere, intente a fare l'olio di Argan, ci siamo seduti con loro, ci hanno offerto un tè e l'amlù, ovvero la nutella Marocchina che presto vi riproporrò.
Abbiamo provato un'pò di tutto, poi ci siamo soffermati a guardare queste donne, che, con tanta pazienza, sgusciano l'argan, che, per chi non lo sapesse, è una sorta di mandorla, lo macinano con una piccola macina di pietra, a mano, ed estraggono l'olio, poi, con l'olio ci fanno idi tutto, dalle creme alle maschere per il viso, con gli scarti ci fanno un sapone fantastico.
Senza dubbio è stato affascinante vedere con i nostri occhi la lavorazione dell'argan,e vedendo quanto lavoro c'è dietro, abbiamo capito perchè i prezzi sono alti.
Io mi sono innamorata, letteralmente dell'olio di argan al gelsomino, con un profumo forte, intenso e dolce che usavano nel nostro Riad, ma non sono riuscita a trovarlo così buono.....
Ci siamo rimessi in viaggio, l'autista a volte apriva bocca per dirci che stavamo attraversando un tratto panoramico, ma noi non volevamo mai fermarci, e, finalmente, siamo giunti a destinazione.
La Valle D'Ourika è a 1500 mt di altezza, e dalla strada, dove la macchina ci ha lasciati, non riuscivamo neanche a vederla la cascata, al chè è arrivata la nostra guida Mohamed, ovvero l'uomo capra, e non è un'offesa, che saltava sulle pietre come se fosse una capra, con l'agilità di un ghepardo, lo faceva sembrare facile, come camminare, o forse, anche più facile.
Mohamed, che si è guadagnato una lauta mancia da parte mia, mi ha letteralmente trascinato per tutto il tragitto, mentre io ero terrorizzata di cadere in acqua, a tratti paura un'pò infondata visto che l'acqua era alta si e no 5 cm, a bloccarmi c'era il fatto di sapere che avevo solo quelle scarpe per il resto del viaggio (a meno che io non avessi intenzione di girare con decollete spuntate con tacco a spillo per i vicoli di Marrakech)o forse, a pietrificarmi letteralmente, è quel "vola vola" che mi faceva mio padre quando ero piccola ogni volta che vedevo l'acqua, ovviamente solo quando ero vestita....
Cose che ti segnano profondamente, e vivi crescendo con il terrore che qualcuno sia li, in agguato dietro al primo cespuglio, pronto a lanciarti in acqua....
Alla fine, con la pressione a limite e la voglia di fermarmi su una pietra e far finta di essere una lucertola al sole, siamo riusciti ad andare in cima.
Ed ero ancora più terrorizzata, la discesa che ci aspettava mi metteva un'ansia, e già progettavo di togliermi gli stivali, che, non sapendo di essere diretta a scalare una montagna, erano molto carini, con la suola liscia di gomma ed il peloncino, per non parlare della giacca elegante, il mio motto in questi casi è "le cose o si fanno bene o non si fanno" d'altra parte parla quella che, per un cambio di programma, da adolescente, si ritrovò a scendere tra gli scoglio con i tacchi, perchè gli amici volevano andare a fare un falò sulla spiaggia.
Poi ho pensato, che, data la mia agilità e la camminata alla Jack Sparrow (avranno sicuramente pensato che per affrontare con più coraggio la discesa io mi sia trangugiata litri di Rum, l'andamento era quello) forse era più conveniente rassegnarsi, lasciare la borsa a Luca e rotolare di sotto, recuperando poi la borsa una volta giunta comodamente a valle.
Anche Mohamed, il mio angelo salvatore, se non era per lui facevo come i gatti quando si rendono conto di essere saliti troppo in alto e si aggrappano al ramo dell'albero, a pelo ritto, non mollandolo per niente al mondo fino all'arrivo dei pompieri, io in tal caso, mi sarei appolpata alla prima roccia stabile e non l'avrei lasciata più, invece arrivava lui e mi tirava su come se fossi leggera come una piuma...
Arrivati in cima, ci siamo fermati sotto la cascata, le pareti rocciose luccicavano al sole, incrostate da uno spesso strato di ghiaccio luccicante, a terra, mimetizzati tra i sassi, grandi cubetto di quello che, a prima vista sembrava vetro trasparente, ma in realtà era ghiaccio.
La vista era spettacolare, da una parte le cime innevate dell'Atlante, dall'altra rocce rosse ed alberi immensi.
Poi ci siamo riavviati verso la città, dove, ci siamo dati, per l'ultima volta, allo shopping, abbiamo trovato il proprietario di una farmacia che parlava benissimo italiano, che ci ha fatto accompagnare sa un suo amico al mercato del ferro, dove avevo lasciato il vassoio che tanto desideravo, purtroppo non abbiamo ritrovato quel negozio, ma ho ugualmente comprato un vassoio ed una teiera, nuove spezie ed un vassoio di ceramica fatto a mano, una tajine per rifare tutte le ricettine buone che abbiamo provato in Marocco, e poi siamo corsi in camera a farci una doccia.
La sera ci attendeva uan romantica cena a lume di candela in un altro Riad, quello che avevamo prenotato ma che non si sa bene perchè, non ci è toccato, harira, pollo con limone in salamoia ed olive ed un buonissimo yogurt con frutta fresca.
Nella piazza di Marrakech, ogni giorno, c'era un signore che arrivava con un carretto spinto a mano, colmo di fragolone, se avessi sapoto che erano così buone ne avrei comprate a kili, anche l'avocado che abbiamo preso al mercato era buonissimo, e le arance, che frutta divina...
Senza dubbio, una cosa che mi rimarrà particolarmente impressa di questo viaggio sono i negozi che vendono scarpe usate....
Solo scarpe usate, a prezzi irrisori e pure di marca, ci siamo posti la domanda "ma da dove le prendono tutte quelle scarpe?" saranno forse le scarpe tolte ai turisti arrotati dai motorini?
Preparatevi, se avete in programma di andare a Marrakech dovete stare molto attenti ai motorini, che sfrecciano a velocità folli in mezzo al mercato, un'pò come se uno sciame di motorini senza fermi attraversasse Piazza S.Pietro di domenica mattina, durante la messa, senza la minima intenzione di frenare, spero di aver reso l'idea, li ho coniato una mia nuova perla di saggezza mentre spingevo Luca addosso ad un cavallo per evitare di finire sotto un motorino "meglio addosso a un cavallo che sotto un motorino".
Marrakech è stata un'esperienza magica, dove la filosofia di vita "stai tranquillo, dormi sereno" nonostante la frenesia della città, riesce a mettere radici nell'animo quando si attraversano le strade silenziosissime ai lati della piazza.
Siamo andati in camera presto, ci aspettava una levataccia, ma dato che l'aereoporto distava 6 km, abbiamo detto al responabile del Riad, che come al solito non capiva niente, che avremmo gradito di trovare il nostro èassaggio alle 7.30, ovviamente lui asseriva che per andare in aereoporto ci voleva 1 ora abbondante, ma noi abbiamo confermato il trasporto per le 07.30.
Corsi in camera ci siamo messi a fare le valige, disperati cercando di fare la divisione "dei pani e dei pesci" direbbero qui, di ciò che era fragile e di ciò che non lo era, cercando di distribuire il peso in maniera giusta tra le 2 valige ( ci siamo portati una valigia da riempire per il ritorno) alla fine ci siamo riusciti, non sapendo davvero come avevamo fatto ad infilare tutto in valigia, compresa la bottiglia di pastiss che il signore del riad mi aveva comprato quando avevo chiesto se era possibile avere dei pasticcini da portare a mia mamma, ora, cosa caspita ci faccio con il pastis!!!
Continua.....

giovedì 16 febbraio 2012

Marrakech Parte Seconda

Secondo giorno a Marrakech, e prima di andare avanti cpn il racconto è giusto aprire una parentesi importante di ciò che è successo di notte.
Nonostante io abbia trovato durante il giorno il richiamo alla preghiera un rituale molto suggestivo, non è stato lo stesso per la notte, anche perchè, il richiamo alla preghiera notturno, che parte solitamente verso le 4 e 30 di mattina, dura 30 minuti, immaginatevi voi, un sacco di altoparlanti che iniziano a dirti che è ora di pregare per circa 30 minuti...
A parte questo, abbiamo dormito tutti come sassi, ed io sono stata l'unica a sentire il richiamo...
La mattina c'era nuovamente Hassan ad aspettarci, la sera prima lo avevamo contattato chiedendo un altro tour guidato, e così. puntualissimo si è fatto trovare al Riad.
Camminavamo eloci tra i vicoli stretti dei Suq, Hassan ci spiegava quale era il suq delle spezie, quale quello del ferro ecc ecc...
Ci ha fatto fare un giro nuovo, mostrandoci cosa resta delle mura storiche della città, poi ci ha portati da suo fratello, dove abbiamo preso un'pò di ceramiche, favolose!!!
Il negozio successivo ci ha ipnotizzati ed abbiamo fatto scorta di spezie: paprika, fiori di lavanda, tè alla menta, 35 spezie, misto di spezie per tajine, cumino, coriandolo....
Chi più ne ha più ne metta!!!
Profumatissimi di spezie ripartiamo con in tasca un regalino offerto dal negoziante: un rossetto che all'apparenza è verde, fatto con argan ed oli essenziali, ma quando lo metti diventa fucsia, o rosa, cambia colore a seconda della persona e dura 24 ore, giuro, l'ho messo ieri ed ancora non accenna ad andarsene....
Prossima tappa la Medersa Ben Youssef,
che magari alcuni di voi hanno visto nel film "un treno per Marrakech" la Medersa in origine faceva parte del complesso della vicina moschea, c'era una vasca enorme piastrellata per le abluzioni, un ex ricovero per le cicogne "dar bellarj" ovvero "casa delle cicogne", la sala della preghiera, un grande cortile e le stanze degli studenti che passavano il loro tempo a studiare il corano.
A pochi passi dalla Medersa c'è il Museè de Marrakech, dove siamo andati ad ammirare i quadri, le splendide decorazioni, i vestiti...
Hassan molto gentilmente mi ha fatto vedere come si scrivono i nostri nomi in arabo, e ci ha spiegato che per gli Italiani la lingua più difficile è l'arabo, infatti qui in italia si dice "ma parli arabo?" da loro invece, per indicare qualcosa di incomprensibile si dice "ma parli cinese?".
Abbiamo continuato il giro dei suq, Hassan ci ha portato a vedere dove lavorano il ferro, dove mi sono innamorata letteralmente di un vassoio, il giro è continuato per un'pò, ed io cercavo di memorizzare la strada per tornare al negozio di vassoi e teiere per prendere il vassoio, ma niente da fare, sono dei veri e propri labirinti.
A pranzo siamo andati tutti insieme ad un "ristorante", e qui è giusto mettere le virgolette, che si chiama Da Oscar, ci siamo messi a sterilizzare le forchette con l'accendino, perchè su 12 posate non ne abbiamo vista 1/2 senza un chicco di riso attaccato, si vede era obbligatorio ^^
Con 100 Dirham (circa 10 euro) abbiamo preso un menù completo, antipasto, primo, secondo e dolce.
Io ho preso la solita tajine di pollo con limone in salamoia ed olive e la tajine di keftas, Luca ha preso il cous cous di verdure e per dolce un bel tè bollente alla menta.
Il pomeriggio abbiamo girovagato per i mercati e la sera ci siamo avviati a piedi in direzione della città nuova, con scenari da cartolina, viali costellati da palme e locali sfarzosi con insegne luccicanti, il classico scenario da cartolina.
La nostra intenzione era cercare Al Fassia, un ristorante, di quelli veri, gestito solo da donne berbere.
Abbiamo girato molto più del previsto, addentrandoci per stradine buie senza capire bene dove eravamo, alla fine, dopo aver rinunciato a cercare il ristorante, eccolo li, davanti a noi, fuori un distinto signore in giacca e cravatta apre e chiude la porta, dentro grandi tavoli con candele, lanterne e divanetti, tappeti enormi e donne berbere vestite di bianco.
Ci hanno portato subito il pane, morbidissimo e le olive, davvero squisite poi abbiamo preso la zuppa harira, deliziosa, servita accompagnata da limoni e datteri, e di secondo tajine di pollo con zucca caramellata e tajine di pollo alle mandorle con cipolle caramellate.
Per dessert un altro buon tè, e poi una donna berbera, vestita di bianco, è venuta verso di noi con una grande bacinella di argento, ha tirato fuori tanti piccoli asciugamani caldi, umidi e profumati, con la quale ci siamo lavati le mani, e poi ci ha profumato con dell'essenza di rosa, è stato davvero rilassante!
Un'pò meno rilassante ma molto più divertente il ritorno in taxi fino alla piazza principale, in 7 in un taxi, davvero divertentissimo!
Fortunatamente il riscaldamento funzionava, ed abbiamo trovato la camera calda, una bella doccia, qualche minuto a guardare le luminose stelle dalla terrazza del riad e poi, anche questa volta, crollati dal sonno....
Continua....

mercoledì 15 febbraio 2012

Marrakech Parte Prima

Eccomi qui, a scrivervi dalla mia camera, appena tornata da un meraviglioso ed indimenticabile viaggio, il sole fa capolino tra le nubi grige gonfie di pioggia, ed io, spero, ogni volta che guardo fuori dalla finestra, di rivedere l'Atlante ed il caldo sole Africano...
Venerdì sera ho finito di controllare la valigia e ci siamo soffermati a guardare pensierosi la neve che cadeva in piccoli fiocchi, abbiamo pensato che non era il caso di mettere le catene e siamo andati a letto.
La sveglia, non si sa come, nè perchè, è suonata (fortunatamente) molto prima del previsto, convinti che fossero le 4 di mattina, l'ora in cui la sveglia doveva effettivamente suonare, ci siamo affacciati dalla finestra e ci siamo ritrovati davanti un paesaggio tutto bianco...
Panico.

All'andata una confusione che non vi dico, le persone che facevano ritorno a casa in Marocco non avevano ben capito il significato di "un unico piccolo bagaglio a mano" e tentavano di portare a bordo valigioni oppure almeno un paio di bagagli a mano a testa, ovviamente il personale dell'aereoporto obbiettava, e loro si passavano i bagagli mentre nessuno li vedeva, questo ci è costato circa 30 minuti di ritardo, mentre percorrevamo la pista per prendere l'aereo osservavo preoccupata le distese bianche ai bordi delle strade ed il ghiaccio sulle ali degli aerei fermi, poi finalmente siamo saliti, e partiti, lasciandoci alle spalle il ghiaccio e la neve.
A bordo abbiamo incontrato Julien, un ragazzo che faceva parte del personale di bordo davvero simpaticissimo, e non riuscivamo a capire se era italiano o inglese, non avevava un minimo accento che lo tradiva, e mentre gli altri passeggeri si inventavano carriere da attore o da speaker radiofonico per il misterioso Julien noi sorvolavamo la Spagna in direzione Marrakech.
L'Atlante all'orizzonte ci annunciava che ormai eravamo vicinissimi.
Arrivati in aereoporto, bellissimo, mi rendo conto di essermi scordata a casa la memory della macchina fotografica, tanto mi sentivo di essermi scordata qualcosa...
Dopo la fila chilometrica per il controllo passaporti troviamo un signore con il cartello "Riad Ahbar" ad aspettarci, insieme ad altre 2 coppie, saliamo nella macchina e partiamo.
Veniamo lasciati nella piazza Jemaa El Fna, ed accompagnati Riad, che, non è quello che abbiamo prenotato...
L'inizio del viaggio è stato traumatico, io che volevo correre fuori ed esplorare la città e la ragazza del Riad che ci serviva il tè e ci faceva compilare altri fogli, ed io che mi chiedevo a cosa caspita servisse servire un tè con biscottini se io non potevo fotografarlo...
Vabbè, il Riad non è quello prenotato, ok, ma la cosa che mi ha traumatizzato di più è che non c'era la porta del bagno...
Pazienza, la voglia di visitare la città è troppa,lasciamo i bagagli ed andiamo in Piazza, li la confusione è molta, i motorini sfrecciano tra i passanti a velocità folli, la piazza è un brulicare di banchetti, venditori di arance, profumi di spezie, scimmie, cobra ipnotizzati dagli incantatori di serpenti, persone che si avvicinano e cercano di venderti ogni cosa a prezzi altissimi, disorientati ci teniamo ai lati, compriamo subito una memory per la mia macchina fotografica e li sto gia meglio, mangiamo un panino per strada ammirando le bottiglie di coca cola con la scritta in Arabo, e torniamo al Riad dove avevamo appuntamento con Hassan, la nostra guida, per la visita della città offerta dal Riad.
Mentre aspettiamo la guida ci sediamo sul divano ed iniziamo a chiacchierare con le atre 2 coppie che avrebbero fatto la visita con noi, le stesse che avevamo incontrato all'aereoporto, sono Mauro ed Ezia e Savio e Valentina, delle persone veramente splendide, sono sicura che senza di loro il viaggio non sarebbe stato così bello.
Hassan, la nostra guida, che consiglio caldamente a tutti coloro che vogliono visitare Marrakech, è un ragazzo giovane che parla perfettamente Italiano, ci spiega brevemente il tragitto che faremo e ci invita a seguirlo, camminiamo in fila indiana rasentando il muro di vicoli stretti mentre i motorini sfrecciano a pochi millimetri da noi.
Prima tappa Palazzo Bahia, costruito nel 19° secolo, costruito per un gran visir e le sue 4 mogli, "Bahia" vuol dire "brillante", Hassan ci racconta una cosa che non compare nei libri di storia, ci dice che Bahia era il nome di una delle 4 mogli, la preferita del gran visir, il palazzo è costellato da giardini lussuosi, con alberi di arance e palme di banano, le stanze sono decorate con una precisione impressionante, colonne archi e soffitti di legno di cedro minuziosamente intagliati ci lasciano a bocca aperta, le finestre con i vetri colorati, i pavimenti a mosaico, tanta bellezza in un posto solo...
Usciamo dal palazzo ed incontriamo per la strada tantissime cicogne che hanno fatto il loro nido sulle mura o sulle antenne, prossima tappa le Tombe Sadiane.
Dato che i Francesi hanno stabilito che non è aperto l'accesso alle moschee ai non musulmani, hanno scavato un buco nel muro per permettere l'accesso alle 66 tombe risalenti al 16° secolo, queste tombe sono rimaste nascoste agli occhi del mondo fino al 1920.
La sala delle colonne ospita le tombe del sultano Ahmed El Mansour e di tutta la sua famiglia, la stele è in legno ed i sepolcri in marmo di Carrara, il giardino è disseminato dalle tombe dei domestici e da coloro che hanno lavorato alla costruzione degli edifici circostanti. 
Visitate le tombe sadiane continuiamo il viaggio ed arriviamo alle porte della città, le mura che circondano Marrakech risalgono circa al 1120 e sono realizzate in pisè, una miscela di fango, paglia e calce che una volta solidificata diventa dura come un mattone.
Ci fermiamo a fare un'pò di shopping, io compro l'olio di Argan ad uso alimentare, ovviamente come potevo non comprarlo?
Con tutti i cesti di spezie colorate che mi corcondavano avrei comprato il mondo, ma questa volta,mi sono fatta furba ed ho portato un solo bagaglio all'andata e 2 al ritorno, riempiendoli entrambi di cosine carinissime, purtroppo, non ho preso tutto quello che volevo, ovviamente, perchè se lo avessi fatto ci sarebbe voluto un asinello con il carro per trasportare tutto fino all'aereoporto, ed almeno 4 valige.
Ma tante cose le ho prese, compreso un libro di ricette di dolcetti Marocchini...
Hassan ci porta in Piazza giusto in tempo per vederla nel momento migliore del giorno, mentre il sole tramonta, intanto corriamo come pazzi per non essere arrotati da motorini, cavalli e biciclette, ogni 1o metri ripetevo "se non ci arrotano ora non ci arrotano più!" e non accorgendomene gia avevo preso il passo con lo stile di vita di Marrakech, ci ripetevano "qui si dice: stai tranquillo, dormi sereno" un'pò come il nostro "chi va piano va sano e va lontano" li ci si rilassa, si vive senza fretta, si corre solo per strada per evitare di essere arrotati...
Salutiamo Hassan facendoci lasciare il numero di telefono, è stata davvero una guida eccellente, e con il resto della compagnia ci dirigiamo in uno dei tanti bar con terrazza che permettono di avere una visuale completa su quello che accade di sotto.
Prendiamo un tè alla menta tutti insieme, con molto zucchero, mentre ci rilassiamo, parliamo un'pò di noi, di quello che facciamo nella vita, e ci godiamo il tramonto, ci diamo appuntamento per la cena e poi io e Luca ci avviamo al Riad, e nel mentre facciamo un'pò di shopping, intanto una scimmia salta sulle spalle a Luca e divertiti ci lasciamo fotografare.
Provare a fare òa doccia è inutile, nel Riad non c'è il riscaldamento e comincia a fare freschino, anche se il giorno ci sono 16° ed al sole sembra di essere in estate la sera fa freddo, molto freddo, l'acqua calda non c'è e di buon grado, o quasi, accettiamo il fatto di non poter fare la doccia ed andiamo all'appuntamento della cena.
Andiamo ad un ristorante a lato della piazza, dove finalmente possiamo bere una birra fresca la "Casablanca", ci sediamo a tavola, ed ammiriamo il ristorante: lanterne, candele, tappetti, divanetti, proprio uno scenario da film, mentre mi chiedo che cosa mai mangeremo arrivano dei piattini con le olive ed una ciotolina con cubetti di burro, il migliore che io abbia mai mangiato!!!
Intanto spolveriamo il pane e continuiamo a chiacchierare, Savio e Valentina si dimostrano simpaticissimi, Mauro ed Ezia, molto alla mano, ed informatissimi su tutto ciò che c'è da sapere su Marrakech.
Ecco i menù: pollo, pollo, pollo, ancora pollo ed agnello, e dato che mi rifiuto di magiare l'agnello indovinate un'pò cosa ordino?
Pollo ovviamente, Tajine di pollo al limone in salamoia con olive, buonissimo!!!
Una cosa meravigliosa, l'untino in fondo al piatto fa quasi abbandonare le buone maniere, vien voglia di leccarlo direttamente, altro che scarpetta con il buonissimo pane!!!!
Mentre Savio improvvisa una performance musicale con i 3 allegri musicisti ecco una danzatrice del ventre, che prende il posto di un'anzaiana e corpulenta signora che ballava con un vassoio di candele in testa.
Un tè, ancora uno per tutti, dei pasticcini marocchini e poi il conto, infreddoliti ma contenti facciamo un giro nella piazza.
E poi ancora a contrattare per delle slendide lanterne:
-320 dirham- dice il vendirore -320 dirham una lanterna grande, 50 dirham quella piccola-
-160 dirham 2 lanterne grandi e 30 dirham la piccola!!!-
- va bene, va bene- risponde il venditore mentre parte una risata generale.
Stanchissimi ritorniamo al Riad, dove ad attenderci c'è una camera (senza vetri alle finestre) freddissima, ci rannicchiamo sotto le coperte e ci addormentiamo all'istante...

Continua.....

venerdì 10 febbraio 2012

Partenza!!!


Cari lettori, Lovely Cake va in vacanza per qualche giorno, sono in partenza per Marrakech!!!!
Ci rivediamo presto, baci!!!

mercoledì 8 febbraio 2012

Snow Cake



Torta con marmellata di albicocche e cioccolato, decorazioni in pasta di zucchero

martedì 7 febbraio 2012

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